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a cura di Velia Littera

L'ARTE INCONTRA IL GIOCO - I AMATRICE


Tornare a vivere attraverso l’arte, il gioco e la memoria. Un libro racconta la rinascita del Parco Giochi “Don Giovanni Minozzi” di Amatrice.

Ci sono storie che vanno riscritte, ridisegnate e raccontate, non importa in quale ordine. L’importante è lasciare una traccia, ricomporre il puzzle di un’identità andata in pezzi quel 24 agosto 2016, affidarsi alla forza rigeneratrice della vita e guardare avanti con speranza e determinazione. A poco più di un anno di distanza dall’inaugurazione del nuovo Parco Giochi “Don Giovanni Minozzi” di Amatrice - valorizzato da quattro importanti installazioni artistiche integrate nei percorsi attrezzati e nei nuovi giochi per bambini e ragazzi - la galleria Pavart di Roma, in accordo con il Comune di Amatrice, ha realizzato un libro-catalogo per raccontare tutto il percorso umano, professionale e artistico che ha portato alla ricostruzione di un luogo simbolo per la comunità locale.

La pubblicazione è stata presentata il 15 giugno, alle ore 11.30 ad Amatrice, alla presenza delle autorità locali, tra cui il Sindaco Antonio Fontanella, gli assessori del Comune di Amatrice, Massimo Tocchio e Domenico Faggiani di Anci Lazio. “Amatrice aveva bisogno di ritrovare il più velocemente possibile la propria quotidianità in un territorio che non esisteva più - racconta il Sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella - per questo c’era bisogno di un luogo familiare e d’incontro con i propri concittadini, uno spazio per ritrovarsi e condividere idee, ricordi, progetti e speranze. Il nuovo Parco Don Minozzi ha assolto questo compito delicato e ha posto le basi per la rinascita della comunità, in particolare in ambito educativo, sociale e culturale”.

"La realizzazione del progetto artistico del Parco Don Minozzi è stata prima di tutto un’importante esperienza umana che ci ha messo di fronte a una realtà molto dolorosa nella quale abbiamo cercato, insieme ai quattro artisti Roberta Morzetti, Angelo Savarese, Alberto Timossi e Stefano Trappolini, di instillare una piccola goccia di felicità attraverso l’arte", spiega Velia Littera, responsabile della galleria Pavart di Roma. “Questo libro vuole contribuire a mantenere viva l’attenzione su Amatrice e sulle tante problematiche che ancora attendono soluzione. Sono grata a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di questo grande progetto: il

Comune di Amatrice, le aziende che hanno creduto in un nuovo modello di parco giochi che associasse l’arte al divertimento, gli amatriciani che lo rendono vivo tutti i giorni”.

Nel parco sono state collocate delle imponenti strutture metalliche colorate che ospitano delle opere artistiche di grandi dimensioni. All’ingresso s’incontra la prima struttura di colore giallo con la scultura di Roberta Morzetti, dal titolo “Bona Dea 2018”. Sul retro dell’opera il testo “Vita” su lastra colorata della scrittrice Chiara Gamberale, tratto dal suo racconto “Una gravidanza”. “Memoria” è il titolo dell’opera di Angelo Savarese, 72 tessere di un puzzle con il ricordo delle vittime e i loro nomi di battesimo indelebili sulla tela; “Attraverso il Passato”, dell’artista Stefano Trappolini, realizzata con l’aiuto degli studenti della scuola elementare e media dell’Istituto Omnicomprensivo di Amatrice, e infine “Tracce”, opera di Alberto Timossi.

Tutte le creazioni, eseguite gratuitamente dagli artisti, sono state ideate e realizzate per rimanere patrimonio artistico del Comune di Amatrice. Il libro, così come il nuovo Parco Giochi “Don Giovanni Minozzi”, progetto dello studio di architettura Francesco Andreani, con la collaborazione degli architetti Giorgio Schiavino e Alessandro Caiello, è stato realizzato grazie al contributo delle società Admiral Gaming Network, Codere, Gamenet, Hbg, Nts Network e Snaitech.

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